IL FORTUNALE
21.VII.2022
O "la tempesta perfetta", com'è già stato detto del momento.
Oppure: e tre! Nel senso che Putin (cioè, meglio: il macrosistema di cui lui è il front-man) ha destabilizzato in poco tempo tre dei più importanti Paesi europei: Francia, UK e Italia. Io se fossi la Germania o la Spagna le spalle me le guarderei!
Tornando a noi: a mali estremi... Che si voti anticipatamente a settembre/ottobre o invece a scadenza naturale a marzo/aprile 2023, sembra proprio che niente e nessuno potrà impedire alla coalizione delle destre guidata da Giorgia Meloni di stravincere; anzi, credo che stravincerà pure grazie a voti del tutto esterni all'area ideologica sua, della Lega e del berlusconismo, cioè provenienti da zone moderate, incuriosite dal personaggio che ormai è sdoganato anche da Rai3 e La7; e poi è una donna ("vuoi mettere!"), giovane e bionda. E così l'Italia si "ungheresizzerà" del tutto, per la gioia di Putin (appunto!), di ricchi e di padroni, e di quelli per cui le leggi e la Costituzione sono lacciuoli fastidiosi o proprio il nemico acerrimo.
Ma davvero niente e nessuno potrà impedirlo? Sì. Tranne forse Mattarella; il quale infatti (ma lo sto pensando quasi solo per disperazione) se desse subito, fin da ora, l'incarico a Meloni per formare un nuovo governo, politico fino a fine legislatura, e se quella fosse presa dalla hybris propria della sua macchietta e mettesse insieme una maggioranza in Parlamento, guidando cioè il Paese per i prossimi otto mesi che saranno inevitabilmente catastrofici da ogni punto di vista, ebbene creerebbe le condizioni perché poi, al voto per la nuova legislatura, le urne possano punirla, invece, la Giorgia imperitura nazionale.
Non lo so... ma gli estremi rimedi sono consoni all'ora più grave.
Ma io personalmente, che governo vorrei qui e ora?
Un governo da tre "contro" e tre "per". Il governo più contro il cambiamento climatico possibile, il governo più contro Putin possibile, il governo più contro il Covid possibile, il governo più possibile per l'accoglienza di tutti i migranti del mondo, il governo più possibile per la tassazione dura dei redditi e delle rendite superiori, il governo più possibile per il salario minimo decente. E dovendo selezionare le opzioni prioritarie, allora nell'ordine in cui le ho enumerate.
Ma se invece non ci sarà nessun governo e si andrà al voto anticipato, che partito voterò? Se esiste, il partito dei tre "contro" e tre "per". Il partito più contro il cambiamento climatico possibile, il partito più contro Putin possibile, il partito più contro il Covid possibile, il partito più possibile per l'accoglienza di tutti i migranti del mondo, il partito più possibile per la tassazione dura dei redditi e delle rendite superiori, il partito più possibile per il salario minimo decente. Sempre in quest'ordine di priorità.
E se poi la legislatura si completa e si va ad elezioni ordinarie a primavera 2023, io che partito voto? Se esisterà, il partito dei tre "contro" e tre "per". Il partito più contro il cambiamento climatico possibile, il partito più contro Putin possibile, il partito più contro il Covid possibile, il partito più possibile per l'accoglienza di tutti i migranti del mondo, il partito più possibile per la tassazione dura dei redditi e delle rendite superiori, il partito più possibile per il salario minimo decente.
Non so, insomma, se sono chiare le mie priorità, di comunista quale sono. Già: il socialismo lo impiantiamo semmai un'altra volta.
Ma tanto non ci sarà nessuno degli scenari che mi sono coccolato il cuore a descrivere qui sopra: né il tranello riuscito a Meloni né la nascita di un partito con tal programma. Le cose andranno male da subito, e peggio in seguito.
Altrimenti non ci troveremmo nel fortunale perfetto.
Paolo Andreozzi